Ma la notte dorme? Quante ore di fila? Ma lo allatti per riaddormentarlo? Quante volte si sveglia?
Queste sono solo alcune delle domande che le neomamme si sentono fare da parenti, amici o altre neomamme. Una gara a chi ha il figlio che dorme di più? Avere un figlio che dorme tutta la notte o quasi ci fa sentire delle madri migliori? Come se la nanna, questa sconosciuta, fosse la cartina tornasole del rapporto madre -figlio.
Tanti sono i genitori alle prese con notti insonni, poppate che sembrano infinite, risvegli frequenti e pianti disperati.
Quello che posso consigliare da psicologa neonatale e da mamma di una bambina che ha dormito pochissimo nel suo primo anno e mezzo di vita (ora ne ha due e riesco a scrivere questo articolo solo grazie a questo) è ripetersi ad occhi chiusi e con grande pazienza che è un periodo e che prima o poi finirà.
Oltre a questo ci sono delle indicazioni per migliorare il sonno e le vostre nottate:
- La routine serale: un bagno rilassante prima delle ninne, una canzoncina rassicurante, un duodou al quale il bambino è affezionato, una luce soffusa.
- Informarsi sul sonno dei bambini perchè dei genitori competenti si sentiranno meno spaesati alle richieste notturne.
- Chiedere aiuto ad una figura competente (ostetrica, pscicologa, consulente del sonno …) perché ogni bambino e ogni famiglia è diversa e quello che per un genitore funziona non è detto funzioni per un altro.
Facciamo un po’ di chiarezza sul sonno dei bambini
- I neonati dormono circa 16 ore sulle 24 ore della giornata , dopo il primo mese di vita il sonno comincia a regolarsi in base alle ore di luce- buio
- Intorno ai 6 mesi il sonno dei bambini solitamente si concentra nelle ore notturne.
- Il sonno dei bambini è definito “leggero” infatti il bambino ha dei micro risvegli ogni 45-60 minuti.
Il bambino per riaddormentarsi può aver bisogno di mangiare, bere, essere cambiato o avere un contatto con il genitore. - Le esigenze cambiano a seconda dell’età e anche la frequenza dei risvegli cambia da bambino a bambino ed evolve negli anni.
Sono stati scritti montagne di libri, centinaia di manuali che trasudano metodi “miracolosi” per aiutare genitori disperanti nell’arduo compito delle ninne! Funzionano? NI … ma a che prezzo?
Non parlo di soldi ma di stomaco, il metodo per eccellenza parlava di estinzione del pianto con conseguente riaddormentamento “autonomo” per il bambino dopo minuti e minuti di pianto disperato durante i quali i genitori non dovevano intervenire! Il bambino così imparava ad estinguere la propria richiesta.
Molte furono le critiche a questo metodo che però ancora oggi ahimè viene divulgato ed utilizzato.
Non esiste un metodo miracoloso per addormentare i bambini, esistono le braccia di mamme e papà, il profumo del latte e il calore del lettone.
A volte sembrerà difficile, quasi impossibile ma piano piano imparerete a conoscere quali sono le routine che il vostro bimbo preferisce, quello che lo aiuta a tranquillizzarsi, a rilassarsi e finalmente… a dormire.
A ognuno il suo metodo, il suo sonno e le sue occhiaie.
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