L’inserimento al nido: qualche consiglio da mamma educatrice
30 Ottobre 2024

L’inserimento all’asilo è spesso per bambini e genitori il primo approccio nel mondo scolastico. Affidare i nostri bambini alle cure, seppur esperte, di persone estranee non è affatto facile

La mia esperienza da coordinatrice e titolare dell’asilo di mia figlia, può sembrare di parte ma non è così!
Per me non è stato troppo difficile inserirla a 6 mesi in quella che per me è una seconda famiglia, ma non sempre è positivo avere il figlio nel proprio luogo di lavoro

Mia figlia non mi ha mai vista durante la giornata ma sentirla piangere (anche se raramente) mi provocava un impulso a lanciarmi in classe per consolarla e rassicurarla.

Mi bloccavo, sapendo che il pianto era quasi sempre scaturito da motivi fisiologici come fame, sonno, pannolino da cambiare.

Quello che dico sempre ai genitori è che: l’inserimento condizionerà l’andamento del bimbo in asilo e per questo deve essere ben studiato. 

Non voglio dare opinioni circa la durata dell’inserimento; ogni asilo ha il suo metodo ma alcune accortezze lo rendono più semplice. 

Il primo ingrediente è il dialogo

Si chiede sempre ai genitori di avere fiducia nelle educatrici, perché mostrando diffidenza la trasmettono al bambino.

E’ importante parlare con le educatrici: chiedere, fare domande sulla routine del bambino, su come è strutturata la giornata, sul modello pedagogico. 

Solitamente i nidi prevedono una riunione di presentazione con i genitori, si può cogliere quell’occasione per fare quattro chiacchiere con le educatrici e cominciare così a prendere confidenza con persone e ambiente. 

La fiducia si costruisce nel tempo ma il primo impatto è sicuramente quello che conta. 

Il secondo ingrediente è preparare il bambino al cambiamento

Anche se piccolino, raccontate a vostro figlio quello che sta per succedere.
Parlate del del tempo che trascorrerà in un ambiente nuovo con tanti bambini, giochi, musica e divertimento. 

Tornati dall’inserimento, ricordategli i nomi delle sue educatrici e dei compagni di classe, lo aiuterete a interiorizzare l’esperienza e renderla sempre piu’ una routine. 

Infine, al momento della separazione, non dimenticate mai di salutarlo!

Quando saluti tuo figlio ricordati di rassicurarlo che poi “mamma torna”.

Le mamme ninja che sgattaiolano fuori dalla classe spesso vengono richiamate poco dopo perché i loro figli si sono accorti della loro improvvisa assenza e sono scoppiati in un pianto inconsolabile. 

I sensi di colpa sono normali, sono sani, non pensate di star “parcheggiando” tuo figlio. 

Gli stai regalando un’esperienza unica, ricca di scoperte e di avventure che lo condurranno nel cammino verso l’autonomia.

Giulia Papini

Giulia Papini

Psicologa perinatale e Psicoterapeuta

Psicologa iscritta all’Albo degli psicologi (N° 19735) nel 2013, specializzata in Psicoterapia sistemico relazionale, lavoro come psicologa perinatale con l’obiettivo di supportare le famiglie ma soprattutto i bambini. 

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